Il trattamento chirurgico con il laser a eccimeri di ultima generazione è il metodo più preciso oggi disponibile per correggere la miopia, l’ipermetropia el’astigmatismo. Il laser è un’intensa sorgente di luce con altissima energia specifica ma bassissimo potere penetrante che determina un’asportazione di strati infinitesimali di tessuto senza danno per le cellule adiacenti.
Rappresenta il bisturi più preciso e delicato oggi esistente, ideale per la microchirurgia oculare. Programmato e comandato dal chirurgo, asporta un sottilissimo strato di tessuto, modifica la curvatura della cornea e compensa così il difetto di vista. Vi sono diverse tecniche di utilizzo del laser.
PRK
La PRK, o fotocheratectomia refrattiva, consiste nell’asportazione diretta, da parte del laser, di uno strato superficiale della cornea dopo che, sempre con il laser, è stato tolto lo strato più esterno, l’epitelio, che si riformerà in 3-4 giorni. Alla fine dell’intervento l’occhio viene bendato con una lente a contatto terapeutica, che verrà tolta dopo 4-5 giorni, per facilitare la cicatrizzazione ed attenuare i fastidi nei primi giorni post-operatori.
Lasik
La Lasik, o keratomileusi lamellare in situ, consiste nell’effettuare prima un’incisione dello strato centrale della cornea in modo da creare una sottile lamella di tessuto che viene sollevata; quindi la zona interna della cornea viene rimodellata dal laser secondo lo stesso principio della PRK. Alla fine dell’intervento la lamella viene riposizionata e la cicatrizzazione avviene nell’arco di pochi giorni. Con questa tecnica non è necessaria l’applicazione della lente a contatto alla fine dell’intervento ed il recupero visivo è molto rapido.
LE DOMANDE PIU’ FREQUENTI
Qual’è la tecnica migliore?
Le due tecniche precedentemente descritte sono tecniche consolidate da molti anni e sono in grado di correggere la miopia, l’ipermetropia e l’astigmatismo. Il fatto che vengano comunemente eseguite diverse varianti della chirurgia con il laser ad eccimeri, significa che non esiste una tecnica migliore dell’ altra. Nel colloquio con un oculista esperto emergeranno le indicazioni su quale tecnica usare in base alle condizioni oculari, al difetto di vista da correggere ed alle esigenze del paziente.
Volendo sintetizzare si può dire che la PRK ha il vantaggio di essere una tecnica semplice, molto poco invasiva, che presenta però l’inconveniente di un fastidio soggettivo più o meno evidente nei primi giorni post-operatori ed un recupero visivo non immediato, ma che evolve progressivamente nell’arco dei primi 10 – 15 giorni post-operatori.
La Lasik ha il vantaggio di un fastidio soggettivo minimo e di un recupero visivo molto rapido ma comporta una manovra chirurgica leggermente più complessa con una minima componente di rischio (l’incisione della cornea).
Si può correggere anche la presbiopia?
Per migliorare la visione da vicino, nei pazienti che hanno superato i 45 anni di età, si può effettuare la tecnica della monovisione. In pratica in un occhio viene corretto tutto il difetto di vista, mentre nell’altro occhio viene programmata una lieve miopia finale in modo da facilitare la visione da vicino; in tal modo il paziente, guardando con tutti e due gli occhi, privilegerà un occhio per la visione a distanza e l’altro per la visione ravvicinata. Questa opzione andrà comunque discussa attentamente con il chirurgo per valutarne i vantaggi e gli inconvenienti. E’ possibile correggere contemporaneamente miopia e astigmatismo o
ipermetropia e astigmatismo?
Si, il laser viene programmato per correggere i due difetti di vista nella stessa seduta operatoria.
Quali sono i rischi dell’intervento?
Se l’operazione viene eseguita in maniera corretta e utilizzando un laser di ultima generazione, i rischi sono minimi, inferiori all’ 1%; è bene comunque che questo argomento venga discusso con l’oculista durante la visita preoperatoria.
E tra 10 o 20 anni cosa succederà?
Dopo un breve periodo di assestamento la vista si stabilizza e la correzione del difetto sarà definitiva; l’intervento con il laser non preclude la possibilità di effettuare in futuro terapie mediche o chirurgiche per eventuali altre patologie oculari.
LA VISITA PREOPERATORIA
Il CMO è fornito di tutte le attrezzature necessarie per effettuare gli esami per una completa valutazione preoperatoria al fine di determinare l’entità esatta del difetto visivo e le condizioni anatomiche dell’occhio. Con il Prof. Fruscella verranno discussi i vantaggi e gli eventuali rari effetti collaterali dell’intervento e, in base alla situazione oculare ed alle esigenze del paziente, verrà stabilita la tecnica chirurgica migliore. I portatori di lenti a contatto dovranno sospenderne l’uso, 3 settimane prima in caso di lenti morbide e 4 settimane prima in caso di lenti rigide o semirigide.
L’INTERVENTO CHIRURGICO
L’intervento viene eseguito ambulatorialmente; l’anestesia dell’occhio viene ottenuta instillando alcune gocce di un collirio anestetico. L’intervento non è doloroso, dura in tutto circa 2 – 3 minuti, e vengono operati i due occhi nella stessa seduta. Durante l’azione del laser, che dura circa 40 – 60 secondi, il paziente deve fissare una luce rossa di riferimento. Va sottolineato, per coloro che hanno paura di non essere in grado di fissare correttamente la mira di riferimento, che il laser è provvisto di un sistema di puntamento computerizzato che compensa gli eventuali movimenti dell’occhio del paziente durante il trattamento e si riallinea con una frequenza di 500 volte al secondo.
Il CMO è fornito di un laser a eccimeri Schwind Amaris di ultima generazione che consente di effettuare un trattamento personalizzato del difetto di vista. In pratica vi è un sistema di acquisizione della conformazione della cornea del singolo paziente e poi il trattamento chirurgico viene programmato in funzione della forma della cornea di quel paziente.
IL DECORSO POST-OPERATORIO
Dopo l’intervento il paziente si rilassa per alcuni minuti, viene poi ricontrollato dal chirurgo e può quindi tornare a casa. Se è stata effettuata una Lasik il fastidio sarà minimo e il paziente noterà subito un marcato miglioramento della vista; se è stata effettuata una PRK durante le prime 48 ore il paziente avvertirà un certo fastidio agli occhi più; per tale motivo verranno prescritti degli analgesici per via orale.
La vista, un pò sfocata i primi giorni, migliorerà progressivamente nell’arco dei primi 10 – 15 giorni. Si potrà riprendere il lavoro già il giorno dopo l’intervento in caso di Lasik, mentre in caso di PRK sarà possibile riprendere la propria attività dopo 4 giorni, tenendo però conto che la visione, specialmente da vicino, risulterà imperfetta per i primi 10 – 15 giorni.
I RISULTATI
I risultati finali delle diverse tecniche chirurgiche descritte sono sovrapponibili, tenendo conto che vi è una minima percentuale di rischio in più per l’intervento di Lasik a causa della possibilità di complicazioni specifiche dovute al malfunzionamento della strumentazione che effettua l’incisione della lamella corneale.
Per ottenere un risultato ottimale è di fondamentale importanza l’esperienza del chirurgo, la qualità del laser e la corretta indicazione all’intervento. Nei rarissimi casi in cui risulti presente ancora un deficit residuo, sarà comunque possibile reintervenire per correggere tale deficit. In caso di trattamento di vizi di refrazione elevati, nel primo periodo post- operatorio talvolta si manifesta, nella visione notturna, la percezione di aloni intorno alle fonti luminose; tale disturbo è ben tollerato e regredisce nell’arco di alcuni mesi.
“Ritengo che la chirurgia con il laser a eccimeri, se eseguita correttamente, sia una chirurgia sicura; le complicanze sono estremamente rare e comunque risolvibili. A conferma di questo, in passato, mi sono sottoposto all’intervento qui al CMO, e ho cosi risolto definitivamente il mio problema di vista”