DISTACCO DI RETINA
In condizioni normali la retina è aderente alla superficie interna dell’occhio.
Se presenta una rottura o un foro può distaccarsi dal tessuto oculare a cui aderisce e accartocciarsi. In tal caso la retina non è più in grado di offrire al cervello un’immagine adeguata e la visione diviene offuscata e ridotta.
Il distacco di retina si verifica più di frequente in soggetti di età media con miopia medio-elevata cioè superiore alle tre diottrie. È, comunque, abbastanza raro: si verifica all’incirca in una persona su diecimila. Avviene in occhi di soggetti che presentano degenerazioni retiniche periferiche (dette regmatogene). Più raramente soggetti giovani possono presentare rotture retiniche spontanee con conseguente distacco. In altri casi può essere la conseguenza di un trauma contusivo oculare oppure di una trazione vitreoretinica nella retinopatia diabetica proliferante.
Il distacco di retina può essere suddiviso in:
- Regmatogeno: in conseguenza di un difetto a tutto spessore nella retina sensoriale
- Trazionale: l’NSR viene allontanato dall’EPR dalla contrazione di membrane vitreoretiniche in assenza di una lacerazione
- Essudativo (sieroso): l’SFR deriva dal fluido presente nei vasi dell’NSR o della coroide o di entrambi.
- Combinato (trazionale-regmatogeno): trazione retinica e rottura retinica combinate. La rottura è causata da una trazione in un’area adiacente di proliferazione fibrovascolare (RD proliferante avanzata.
Il sintomo più comune è la visione di una “tenda“ nel campo visivo. Si possono anche percepire flash luminosi o lampi di luce (fotopsie) oppure percepire punti e/o linee mobili, di colore scuro, nel campo visivo (miodesopsie ovvero le “mosche volanti“). Non è mai presente dolore. Se ci si accorge di un brusco calo di vista, bisogna andare immediatamente a un pronto soccorso oculistico. Un trattamento immediato può, infatti, ridurre al minimo i danni.
INTERVENTO CHIRURGICO
Se il problema viene diagnosticato in fase precoce, spesso è sufficiente effettuare un trattamento argon laser HYPERLINK “http://www.iapb.it/spip.php?article687″fotocoagulativo intorno alle degenerazioni retiniche. Di frequente, tuttavia, è necessario un intervento chirurgico. Di solito viene fatto in anestesia generale e nell’80-90% dei casi è sufficiente una sola operazione. Dopo l’operazione non si prova dolore, ma l’occhio può risultare infiammato, la pressione oculare alterate e può essere necessario un ricovero di alcuni giorni.
Il trattamento chirurgo prevede:
- Cerchiaggio sclerale
- Vitrectomia
- Retinopessia pneumatica
Il cerchiaggio sclerale consiste nel suturare una banda flessibile in silicone intorno al bulbo oculare, in questo modo la parete dell’occhio viene spinta verso l’interno, favorendo meccanicamente il riaccollamento della retina alla parete oculare interna. Durante l’intervento, l’oculista favorisce il drenaggio del fluido accumulatosi sotto la retina distaccata, facilitando in questo modo il riposizionamento della retina stessa. Questa procedura viene effettuata in sala operatoria.